La verità migra sempre fuori dal pregiudizio #3

Bambini nel Deserto . 05/07/2024 . Tempo di lettura: 2 minuti

Sono molti i falsi miti e i pregiudizi che si diffondono nella nostra società, riguardo al fenomeno delle migrazioni.
Alcuni sono più evidenti, altri più sottili e difficili da individuare. Per queste ragioni abbiamo voluto dare vita a una vera e propria campagna di comunicazione: «La verità migra sempre fuori dal pregiudizio» è il nostro modo per individuare false verità e avere l’occasione di parlarne insieme, con l’obiettivo di promuovere una maggior consapevolezza da parte di tutti.

Crediamo che il contenuto di oggi sia utile per parlare in particolare di alcuni errori di percezione.
Il primo – macroscopico – riguarda la difficoltà di molte persone di riuscire anche solo a immaginare il percorso di atrocità, dolore e desolazione che molte persone affrontano per riuscire a raggiungere altre nazioni. Capita così che nel chiacchiericcio comune, nel commento buttato lì in una conversazione reale o digitale, la migrazione venga minimizzata, resa asettica, derubricata a fenomeno e privata della sua componente umana, del vissuto a volte terribile e traumatico, per poter diventare numero, dato, informazione manipolabile. Al contrario, come Bambini nel Deserto vogliamo ribadire che migrare non è certo una crociera, e che dietro alla singola persona può nascondersi un’interna epopea dove la speranza si infrange spesso nella disperazione, e il sogno in molti casi si trasforma in un incubo.

Il secondo pregiudizio sulla migrazione è forse meno ovvio: la società occidentale tende a raffigurare il migrante come maschile, e la percezione comune è tende a ritenere che vi sia solo una modesta percentuale migratoria femminile. I dati fotografano una realtà molto diversa: nel 2020 le donne rappresentavano circa il 53 per cento degli stranieri residenti in Italia. Da molti anni infatti stiamo assistendo a una netta crescita delle migranti, che in certi casi rischiano di vedere sommarsi due svantaggi: quello di essere stranire, e quello di essere donne. Ecco perché le protagoniste di oggi sono Afya e Mara: come dice il titolo di questo progetto di comunicazione, esistono solo in un’immagine creata con l’Intelligenza Artificiale; ma speriamo aiutino tutti noi a risvegliare la nostra intelligenza; anche quella emotiva.

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